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A MIA MADRE
Ogni giorno,
come in un album di stampate immagini,
rivedo la vita con te vissuta
Del primo incontro, dei primi sguardi,
le prime emozioni, Kronos,
dio maligno, ne fu ladro
So che mi innamorai di te,
delle tue bellezze, dei tuoi colori,
dei suoni e dei mutamenti tuoi
ne fui schiavo
Neanche l'esilio, che in tenera età,
mi fu imposto e che mi allontanò da te
mutò l'Amore esagerato
che la bellezza tua alimentava in me
E ora, che la mia età
dovrebbe rendere
più mite l'Amore per te,
ti amo ancora,
Perdutamente
Cara, dolce e amara,
Madre Terra mia
Claudio Antonucci
Classificata al III° posto nella sezione B del IV°concorso di poesia
"Federico Tosti"del 18 ottobre 2009 in Accumoli
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